L’amianto, noto anche come eternit, è stato a lungo utilizzato in edilizia per la sua resistenza e capacità isolante. Tuttavia, oggi sappiamo che le sue fibre, se inalate, possono provocare gravi malattie respiratorie. Per questo motivo, la sua rimozione e gestione sono regolate da normative severe, con l’obiettivo di proteggere sia la salute delle persone sia l’ambiente.

In questo articolo vedremo come si svolge lo smaltimento dell’amianto, quali sono le fasi fondamentali e perché è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati.

Perché lo smaltimento dell’amianto è un’operazione ad alto rischio

Quando l’amianto è integro e in buone condizioni, non rappresenta un pericolo immediato. Il rischio nasce quando il materiale si deteriora o viene manipolato, rilasciando microfibre invisibili che, se inalate, possono depositarsi nei polmoni e provocare patologie gravi come l’asbestosi o il mesotelioma.

Proprio per la sua pericolosità, la bonifica dell’amianto deve essere effettuata con tecniche che impediscano la dispersione delle fibre nell’aria.

Fasi dello smaltimento dell’amianto: dalla valutazione alla bonifica

Lo smaltimento dell’amianto in Italia segue precise fasi, disciplinate dal D.Lgs. 81/2008 e dal D.M. 6 settembre 1994, che stabiliscono criteri e modalità di intervento. Le principali procedure sono:

  1. Sopralluogo e valutazione – Un tecnico abilitato ispeziona l’area per verificare lo stato del materiale e valutare il rischio.
  2. Pianificazione dell’intervento – Si predispone un piano di lavoro da presentare all’ASL competente, con tempi, modalità operative e misure di sicurezza.
  3. Allestimento del cantiere – L’area viene isolata con teli e segnaletica per impedire l’accesso ai non addetti ai lavori.
  4. Rimozione o incapsulamento – Nel caso di rimozione, il materiale viene smontato con tecniche a bassa emissione di polveri; nell’incapsulamento, invece, viene trattato con prodotti che inglobano le fibre, impedendone il rilascio.
  5. Confezionamento e trasporto – L’amianto rimosso viene imballato in contenitori ermetici e trasportato in discariche autorizzate.
  6. Bonifica e pulizia finale – L’area viene aspirata con filtri ad alta efficienza (HEPA) per rimuovere eventuali residui.

Normative e sicurezza: perché affidarsi solo a ditte certificate

La rimozione e lo smaltimento dell’amianto in Italia sono regolati da normative molto rigide, come il D.Lgs. 81/2008 e il D.M. 6 settembre 1994, che prevedono obblighi specifici per la tutela della salute e dell’ambiente. Gli interventi possono essere effettuati solo da ditte autorizzate, iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, e devono essere preceduti dalla presentazione all’ASL di un piano di lavoro dettagliato. Operare senza rispettare queste regole non solo comporta sanzioni penali e amministrative, ma può provocare gravi rischi per la salute pubblica e contaminazioni ambientali di lunga durata. 

Un’errata gestione dell’amianto, infatti, può rilasciare fibre pericolose nell’aria, nel suolo o nelle acque, con effetti che si protraggono nel tempo. Affidarsi a professionisti qualificati significa contare su tecnici formati, attrezzature adeguate e procedure certificate, capaci di garantire un intervento sicuro, conforme alla legge e rispettoso dell’ambiente. 

Se sospetti la presenza di amianto nella tua abitazione o nel tuo edificio, contatta FF Edilizia per una valutazione e un intervento sicuro e certificato.

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