Bonus e detrazioni fiscali per ristrutturare casa

Il 2023 è stato l’anno del superbonus e di numerosi incentivi per riqualificare gli immobili. La percentuale detraibile ai fini Irpef, tuttavia, sarà destinata a scendere gradualmente.

La panoramica dei sostegni oggi esistenti in ambito edilizio resta comunque molto vasta. Vediamo in dettaglio quali sono le novità più interessanti.

 

Bonus ristrutturazione 2023 e 2024

Grazie a questo incentivo si possono recuperare le spese affrontate per i lavori di casa, mediante una detrazione fiscale pari al 50% e nel rispetto della soglia massima di 96.000 euro per ciascuna unità immobiliare.

In buona sostanza, il bonus del 50%, così come previsto per le precedenti annualità, viene riconfermato durante il 2024 e con le medesime regole. La proroga di questa misura è stata stabilita con la Legge di Bilancio 2022. Le seguenti Leggi di Bilancio, inclusa la Manovra del 2024, non hanno disposto modifiche significative.

Il funzionamento, pertanto, resta uguale anche per ciò che riguarda il conteggio del tetto massimo, per cui si dovrà quello previsto per la singola unità immobiliare per il numero delle unità immobiliari censite al catasto all’inizio dei lavori. Questo vuol dire che qualora un’unità immobiliare dovesse essere divisa in due in ogni caso si considera sempre il limite di 96.000 euro.

 

Quali sono i lavori consentiti e le spese ammesse

A questo punto non resta da scoprire le regole generali per poter beneficiare del bonus e l’elenco degli interventi che danno accesso al bonus ristrutturazioni.

La detrazione del 50% scatta per le opere di ordinaria e straordinaria manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione che interessano i condomini.

La detrazione si applica inoltre per gli interventi di straordinaria manutenzione, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione che ricadono su singole unità immobiliari residenziali, a prescindere dalla tipologia di classificazione catastale.

Il bonus ristrutturazione è poi previsto per gli interventi eseguiti in proprio, ovvero in economia, per i quali la detrazione include le spese materiali. Ulteriori chiarimenti sono stati forniti dall’Agenzia delle Entrate con la circolare del 26 giugno 2023 numero 17.

Cosa sono i lavori di ordinaria manutenzione? In questa categoria rientrano, ad esempio, l’installazione delle scale, il rifacimento delle rampe, le recinzioni delle aree private, le migliorie finalizzate a conseguire il risparmio energetico, la sostituzione dei serramenti esterni, ecc.

Da segnalare che sono ammessi pure l’adeguamento dell’altezza dei solai, l’apertura di finestre e la realizzazione dei bagni, nel caso in cui si dovesse configurare un ampliamento del volume dell’edificio.

Per essere sicuri che gli interventi da realizzare possano rientrare nel bonus ristrutturazioni si raccomanda di prendere visione della Tabella riassuntiva dei lavori agevolabili, messa a punto dall’Agenzia delle Entrate.

 

La lista è divisa in due sezioni: la prima si riferisce alle opere sulle singole unità abitative, mentre la seconda a quelle sulle parti comuni. Accorpamento di locali, eliminazione delle barriere architettoniche, rifacimento della facciata, riparazione e sostituzione dei cancelli esterni, riparazione dei parapetti e tinteggiature interne, sono solo alcuni dei lavori consentiti.

 

Chi può chiedere il bonus ristrutturazione

La platea dei beneficiari è composta da tutti i contribuenti in possesso di determinati requisiti. Possono sfruttare la detrazione ai fini Irpef non solo i proprietari degli immobili, ma anche i titolari di un diritto reale di godimento, i comodatari, i locatari, i soci di cooperative, gli imprenditori individuali e i soggetti che producono redditi in forma associata. In quest’ultimi due casi limitatamente agli immobili che non rientrano fra i beni strumentali o merce.

Occorre far presente che il bonus ristrutturazione è ammesso per i futuri acquirenti, a patto che venga firmato e registrato il contratto preliminare. Bisogna poi ottenere il possesso dell’immobile ed eseguire la ristrutturazione a proprie spese.

L’importante novità in vigore durante il 2024 riguarda la cessione del credito e lo sconto in fattura, misure che sono state definitivamente soppresse dal Decreto Cessioni. Usufruire del bonus ristrutturazione significa quindi dover rinunciare alla fruizione indiretta dell’agevolazione.

 

 

Altre cose da sapere sul bonus ristrutturazioni

Venute meno la cessione del credito e lo sconto in fattura, restano ancora alcuni contribuenti che possono continuare a sfruttare tali misure, pur rispettando specifici adempimenti e scadenze, ovvero l’obbligo del visto di conformità e l’attestazione relativa alla congruità dei prezzi.

La comunicazione all’Agenzia delle Entrate compete al professionista che appone il visto di conformità, cioè al soggetto che ha eseguito il controllo documentale per accedere all’agevolazione edilizia.

Coloro che stanno pensando di migliorare il comfort abitativo del proprio immobile, anche al fine di aumentarne la classe energetica, così da ridurre i costi in bolletta, possono affidarsi a partner specializzati ed esperti.

A tal fine, lo staff tecnico di FF Edilizia potrà offrire una consulenza su misura, consigliare le migliori soluzioni disponibili e chiarire le modalità di accesso al bonus ristrutturazione 2024. Basta solo compilare l’apposito form con i dati richiesti per avere tutte le informazioni utili.

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